La Farfallina
di Ada e Guido
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Nonna Adele aveva promesso alla sua nipotina Susanna che l’avrebbe condotta a visitare il parco delle farfalle.
Quando ai primi di giugno Susanna aveva terminato la terza elementare, tra l’altro con ottimi voti, la nonna aveva rispettato, come tutti i nonni, l’impegno preso.
In una mattina di caldo già estivo avevano raggiunto il parco e Susanna, non appena varcato l’ingresso, aveva iniziato a scrutare ogni angolo alla ricerca delle farfalle.
“Ma dove sono le farfalle?” aveva domandato alla nonna delusa.
“Aspetta...ora arriviamo...vedi quella porta e quella grande rete?”
“Sì, certo...” replicò Susanna.
“Lì troveremo tante farfalle. Vedrai...”
La bimba si era tranquillizzata, aveva ripreso la mano della nonna, aveva accelerato il passo ansiosa.
Prima una porta girevole poi un grande ambiente chiuso da una rete avevano accolto Susanna al centro del parco e...finalmente le farfalle erano apparse da ogni lato.
”Eccole!” aveva esclamato con gioia Susanna
“Visto! Basta avere pazienza!”
La piccola aveva iniziato a rincorrere la prima farfalla di colore marrone e giallo poi si era chinata verso quella nera posata su un fiore, che fuggì non appena la bimba si avvicinò troppo. “Ma fuggono!” esclamò delusa.
“Vivono la loro vita, si muovono di continuo, cercano nuovi fiori, nuovi angoli riparati...”
Susanna continuava a voltarsi alla ricerca di nuove farfalle quando, inaspettatamente, una di queste, con ali puntinate di giallo, si posò sulla sua mano destra.
“Nonna! Nonna! Guarda!”
Nonna Adele aveva sorriso:” Vedi, basta avere pazienza...”
“E’ bellissima!” disse la piccola, felice per quell’incontro ravvicinato.
Mentre Susanna cercava di muovere il meno possibile la mano sentì una strana voce:”Ciao!”
La bimba era sobbalzata spaventata.
“Ciao!” aveva ripetuto la farfalla dai puntini gialli.
“Ma tu parli!” esclamò Susanna.

“Io sono una farfalla speciale. Parlo solo con i bambini, ma solo con quelli che usano molta tenerezza nei miei confronti. Tu sei davvero brava, non muovi quasi la mano per non farmi male.”
“Ma è meraviglioso! Cosa posso fare per te, farfallina?”
“Intanto guardami con calma, osserva le mie zampette, le mie ali colorate, le mie antenne. Sei venuta per questo, no?”
“Certo, farfallina. Come ti chiami?”
“Io sono Fuffi, la farfalla parlante. L’unica del parco.”
“Sei bellissima, Fuffi ! ” Cosa posso fare te?”
“Una richiesta ci sarebbe...ma è difficile da esaudire.”
“Dimmi! Farò tutto quanto posso...”
“Vedi, io sono prigioniera in questo parco, la rete mi impedisce di volare lontano, sono rinchiusa qui ma vorrei tanto uscire e poter volare libera. Mi puoi aiutare ? “
“Eccome, farfallina!”
“Portami con te quando esci. Ti prego! Ma nessuno se ne deve accorgere...”
Ora Susanna era davvero emozionata.
Certo era bello osservare i voli delle altre farfalle, era divertente vederle volteggiare tra un fiore ed un ciuffo d’erba, osservare i bellissimi colori, il richiudersi delle ali sottili, il loro riaprirsi offrendo la delicatezza del movimento, ma Fuffi parlava!
Aveva bisogno di aiuto!
La nonna l’avrebbe aiutata a far fuggire la farfalla?
Forse era meglio non dirle nulla e tenersi questo piccolo segreto.
Una farfalla parlante! Che aveva bisogno di aiuto!
Susanna continuò a tenere Fuffi sulla mano con delicatezza. Giunta l’ora di pranzo la nonna le fece un cenno per chiederle se desiderava uscire dal parco
La nonna si avviò verso la porta girevole, Susanna la seguì coprendo sempre con la mano sinistra l’altra mano dove Fuffi restava immobile.
Fece cenno di non parlare a Fuffi, superò la rete e il passaggio con la porta girevole. Sollevò la mano , l’aprì e lasciò che la farfalla fuggisse, finalmente libera.
Susanna sorrise e la salutò con la mano.
“Che cosa fai?” le domandò la nonna.
“Saluto la mia farfalla preferita...”
“Ma loro non escono dal parco!”
“Qualcheduna sì” replicò felice la bimba.
Fuffi svolazzò beata, gioiosa per quella possibilità illimitata poi ripiegò verso la sua nuova amica le si posò sul palmo per ringraziarla dapprima aprendo e chiudendo le ali poi sussurrò:” Grazie, mi hai ridato la libertà!”
Susanna la fissò con gioia. Non si dimenticherà mai di quella stupenda giornata.