0sservare le nuvolette?
Più divertente che andare al cinema
“Sapete perché le nuvole sono tutte amiche e non litigano mai?” La domanda di Carletto colse un po’ di sorpresa Viola, Leone, Tommy e Giovannino che gli erano vicini ed insieme stavano osservando il cielo dopo il passaggio di un elicottero. “Chi ti ha detto che sono amiche?” disse Tommy. “Basta guardarle”, rispose Carlo, “se non andassero d’accordo non filerebbero tutte e sempre nella stessa direzione”. “Ma questa non è una loro scelta”, osservò Viola: “vanno insieme perché il vento decide così. In cielo è lui che comanda. Poi se una nuvoletta vuole staccarsi dal gruppo, specie nelle giornate di calma, può sempre farlo. E’ così. Una fortuna. Un modo per lei di acquistare un po’ di libertà e di rallegrare la nostra vista”.
“Se hanno qualche ambizione le nuvole devono correre, campano pochissimo” informò Viola. “Ma se non piove – azzardò Giovannino - non muoiono mica”. “E pensi che quando il cielo è limpido vadano in ferie? Le nuvole si formano quando l’aria è umida e si raffredda, allora – ho studiato - il vapore acqueo si condensa in goccioline attorno a particelle di sale, argille, vapore acqueo…Ho letto che possono vivere anche pochi minuti o solo qualche giorno. Mi dispiace per loro ed anche per noi. Per fortuna, tranne quando piove ed allora è ovvio immaginarlo, non ce ne accorgiamo. E quando è sereno se ne riformano subito. Tante, a centinaia”.
L’argomento nuvole stava appassionando i cinque amici, tutti con gli occhi verso il cielo a cercare un elemento in più perché la conversazione non cessasse.
“Le nuvole – raccontò Leone – sono il conforto e la distrazione di molte persone, in particolare di ammalati. Una signora amica di famiglia ha avuto un grave problema alle gambe e per più di un anno è rimasta confinata in casa potendo solo essere accompagnata in carrozzella sul terrazzo. Sapete che cosa ha fatto? Appassionata di fotografia ha scattato tantissime immagini, poi le ha selezionate ed infine ha fatto stampare un libro con oltre cento foto, ognuna dedicata ad una nuvola nella quale aveva visto qualcosa di speciale. Perché le nuvole sono belle così come sono ma qualche volta somigliano anche ad esseri umani o possono assumere sembianze di oggetti od animali”. “Il libro di cui parli si trova in libreria? Mi piacerebbe vederlo”. “E’ stato pubblicato diversi anni fa. L’autrice aveva abbinato anche delle poesie. La signora è mancata da tempo ma il babbo conosce la figlia. Magari le chiediamo se ne conservasse ancora una copia”.
“Ma tu guarda, cosa ci vedi in quella nuvoletta lassù a destra? Non ti sembra una barca?! Sì, sì…e a poppa ha anche il timone”.
I quattro ragazzi e Viola, qualche anno di più, rapiti, guardavano il cielo come se fossero al cinema. Quel pomeriggio le nuvole erano davvero numerose. E nella ricerca di qualche sagoma familiare c’era da perdersi. Ci fu chi vide una locomotiva a vapore, chi una racchetta da tennis, chi una nave, chi la testa di un leone. Su ognuna una serie di sì… un pochino…. a guardarla bene…visioni per lo più condivisibili. Carletto che era quello che per niente al mondo ogni tanto avrebbe rinunciato alla battuta prima che il gioco finisse indicandola con il braccio proteso sopra le teste si lanciò in un “attenti, attenti, guardate quella nuvola là, sì, no, quella più a sinistra vicina alla nuvolona grande…” Ebbene, gli risposero, che cosa ci vedi? “Non vi sembra un batuffolo di cotone?!”. “Bravooo – la risposta collettiva – tutte le nuvole somigliano batuffoli di cotone”.
I ragazzi erano a Bagnaia, una spiaggia dell’isola d’Elba. Mentre cominciavano a raccogliere libri e asciugamani comparve il nonno. Ed a lui fu indirizzata l’ultima domanda del pomeriggio “E’ vero che in cielo è il vento che comanda e che le nuvole vanno tutte in ordine dove vuole lui?”. “Certo, come le pecore vanno dove dice il pastore…”.
Non a tutti la risposta, pur nella sua realtà, piacque. Alle nuvole accompagnavano, come dire?, uno spirito di autonomia, di libertà che la sentenza aveva un po' smentito ma al quale loro non avevano alcuna intenzione di rinunciare.
“Ditemi, ditemi – urlò Tommy – a cosa somiglia la nuvolona lassù, proprio sopra di noi? “E’ una banana” rispose Leone. “No, guarda bene, non vedi che sul dorso ha una pinna? E’ un delfino”. “Siiiiiiiiiiiiiii bravo. E’ un delfino.” Risposero tutti in coro.
Quel pomeriggio non spirava un alito di vento. E le nuvole, le amiche nuvole si muovevano nella più completa libertà regalando uno degli spettacoli più belli che la natura sia in grado di offrire. Uno spettacolo che non conosceva stagioni. Disponibile sempre, d’inverno e d’estate, in autunno e in primavera.