Vanessa, Rodolfo e Contessa
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Una nuova sfida per Alessandro
di Maria Grazia Cavagnero
C’era una volta un Bambino Meraviglioso di nome Alessandro, che già avete conosciuto.
Vi ricordate, miei cari esploratori coraggiosi, di Packino, Tenerello e Mandarino e del lieto fine delle loro storie per merito di Alessandro?
Dovete sapere che il Bambino Meraviglioso era uno degli esploratori più coraggiosi del nostro gruppo, più capace di aiutare gli altri, di essere gentile con tutti e di proteggere la natura e gli animali. Aveva dentro di sé una magia proprio speciale: un cuore buono e generoso. E, da quando era guarito, non c’era giorno che non gli si presentasse l’occasione di sperimentare questa sua magia.
Aveva lo straordinario Dono di far ritrovare le cose perdute, a patto che fossero preziose e importanti per chi le aveva perse.
Certo gli mancava Stellario, il suo mago maestro che gli aveva regalato il Dono, momentaneamente impegnato in una missione sulla Luna, insieme a degli astronauti, e quindi più difficile da contattare. Se lo erano accaparrati i furboni: non si sa mai cosa può succedere sulla Luna!
Ma ora il problema, anzi i problemi che doveva affrontare erano molto molto seri. Inoltre non trovava più la sua bacchetta magica: aveva paura che gliel’avessero rubata.

Tre animali gli avevano chiesto aiuto, poiché stavano perdendo la loro fisionomia, poveretti! E che animali! Una pantera nera di nome Vanessa, piena di fascino tenebroso, un giaguaro di nome Rodolfo, elegante e maestoso, e una tigre di nome Contessa, regale e seducente.
Vanessa, Rodolfo e Contessa erano profondamente in crisi e per questo avevano perso tutta la loro aggressività ed erano diventati dolci come agnellini.
Vanessa stava sbiadendo ogni giorno di più. Non era più nera come la notte, con quel bel colore intenso, scuro e setoso del suo manto! Si guardava, con quegli occhi gialli ambrati, allo specchio e non si riconosceva. Stava pian piano scolorendo. Fin dove sarebbe arrivata la sua metamorfosi? Ci mancava ancora questo, oltre al rischio di estinguersi, lei così agile e felice sugli alberi delle foreste tropicali, con la paura continua della deforestazione.
L’unico che poteva aiutarla era il Bambino Meraviglioso.
Ma come avrebbe fatto senza bacchetta magica e senza formule?
Stellario, tuttavia, benchè molto molto lontano, percepiva che qualcosa non andava sulla terra. Poteva, però, utilizzare la rete spaziale, composta da satelliti in orbita e antenne sulla terra. Pensate che funzionava 24 ore su 24 e per 365 giorni l’anno.
Provò, quindi, a mettersi in contatto con Alessandro e ci riuscì.

“Ciao, Alessandro, sono Stellario dalla Luna, mi senti? C’è qualcosa che non va? Ricordati che io ti voglio sempre bene.”
“Ciao, Stellario mio! Finalmente! Ti sento forte e chiaro. Senza di te, sono disorientato. Anch’io ti voglio bene.”
“Dimmi cosa posso fare per te.”
“Caro mago, ho tre magnifici animali, felini, che stanno subendo una metamorfosi che non vogliono assolutamente. Cosa possiamo fare per aiutarli? ”.
“Sta’ tranquillo, Alessandro. Ci penserò io. Abbi fiducia in me. Ti sto per inviare dentro una capsula spaziale piccola piccola piccola una pozione magica che fa miracoli. Basta ingerirla, esprimere un desiderio ed esso si avvera.”
“Grazie, mio amato mago. Non so cosa farei senza di te!”
E fu così che il nostro Bambino Meraviglioso si ritrovò fra le mani un’ampolla, che aveva attraversato lo spazio (a 8200 chilometri orari), con la pozione magica.
Si precipitò da Vanessa per proporle quello che avrebbe dovuto farla ritornare com’era prima della metamorfosi, ma la pantera, diffidente, fece i capricci:
“Io non voglio bere questa pozione! Chissà cosa mi capiterà! Diventerò arancione oppure bianca a pois rossi…ho paura. Non mi fido.

Ci volle tutta la capacità di persuasione, la pazienza e l’amore per gli animali di Alessandro per indurla a bere, ma alla fine la convinse.
In pochi istanti, dopo aver bevuto la pozione, dolce e buona di gusto, profumata all’anice, Vanessa ridivenne la bella e nera creatura che era sempre stata.
Che gioia per Alessandro. Incontenibile. L’esploratore coraggioso, che non aveva paura di nulla e non si scoraggiava mai, aveva fatto una buona azione e il suo cuore batteva forte per l’entusiasmo.
Ma non poteva riposare poichè la pozione aveva un effetto a tempo, dopo il quale perdeva i suoi poteri. Gliel’aveva ben detto Stellario. 48 ore di magia e poi diveniva una comune bevanda all’anice. Aiuto!
Alessandro aveva ancora due compiti importantissimi da assolvere: Rodolfo, il giaguaro, il più grande felino americano, stupendo con le sue macchie sparse sul manto, che si disponevano a formare rosette sui fianchi, vedeva, con i suoi splendidi occhi verdi e trasparenti, cadere a terra le sue macchie a vista d’occhio e con che rapidità…!Vi lascio immaginare il suo stato d’animo.
Ma pure Contessa, la tigre del Bengala, che viveva nelle profondità delle foreste pluviali tropicali, aveva di che preoccuparsi. Lei, rispettata e venerata come una Divinità.
Le sue incantevoli striature stavano man mano scomparendo, come se qualcuno le sfilasse perfidamente dal manto, una per volta, ma senza dimenticarne nessuna. E tutte le volte che accadeva e si girava per vedere, con quei suoi straordinari occhi verdi e gialli, chi era stato, non scorgeva nessuno. Proprio nessuno. Non sapeva proprio come salvare il suo magnifico manto.
E tutte e due gli animali erano a rischio di estinzione, poverini! Ci mancava pure la metamorfosi…
Ma ecco intervenire il nostro esploratore coraggioso con la sua pozione magica. Era ancora in tempo, ma dovevano sbrigarsi lui e anche Rodolfo e Contessa.

Alessandro distribuì equamente il liquido magico in due bicchieri e il giaguaro e la tigre bevvero tutto d’un fiato, senza fare storie o capricci come Vanessa. In pochi istanti i due stupendi animali, guardandosi in uno specchio arrivato direttamente dalla Luna (con lo zampino di Stellario!), rividero i loro manti come erano sempre stati, splendidi, con macchie e striature, del loro colore naturale. Che felicità ritrovare se stessi!
Vanessa, Rodolfo e Contessa non sapevano come ringraziare il Bambino Meraviglioso dal cuore d’oro e sempre pronto ad aiutare chiunque avesse bisogno di lui, ma Alessandro non voleva essere ringraziato. Il suo cuore era già pieno di felicità per ciò che aveva fatto. Far del bene agli altri, fa bene prima di tutto a noi stessi ed egli ne era ben consapevole.
Ma per festeggiare, Vanessa e Contessa decisero, di comune accordo, di organizzare una bella festa danzante in onore di Alessandro, con tanti invitati, musica e allegria. In realtà, la festa aveva anche un altro obiettivo (meno nobile). Dovete sapere che la pantera nera e la tigre si erano, entrambe, perdutamente innamorate di Rodolfo, gran bel giaguaro, aitante, affettuoso e pure simpatico. Un vero jaguar lover.
La festa poteva essere una buona occasione per far innamorare Rodolfo di una delle due spasimanti.
Chissà chi delle due, la pantera nera o la tigre, avrebbe incatenato a sé per sempre il cuore di Rodolfo? E come ci sarebbe riuscita?
Cari amici, cari esploratori coraggiosi, lo scoprirete quando leggerete la terza avventura di Alessandro.